Syngenta dichiara guerra al bio

Syngenta dichiara guerra al bio

La multinazionale prova la sua blitzkrieg. E lo fa per bocca del suo stesso patron, Erik Fyrwald, che dalle colonne del quotidiano svizzero NZZ am Sonntag [1], getta finalmente la maschera: Syngenta è contro le produzioni biologiche. Nonostante il Parlamento europeo continui ad andare in direzione diametralmente opposta a tale diabolico auspicio [2] .

Parallelismi funambolici

Mentre in Africa la gente muore di fame, anche a causa della guerra in Ucraina, l’Europa le produzioni agricole vengono ridotte perché si sceglie la via del bio. Che tra l’altro richiede anche maggiori superfici e grande attività di aratura”. Questa, in sintesi, la strampalata tesi del numero uno del colosso di OGM e pesticidi, oggi controllato da ChemChina [3] . La stessa impresa pubblica cinese che controlla già la Pirelli e Produttori Sementi Bologna Spa, e sta tentando la scalata all’azienda sementiera romagnola Verisem [4] .

È evidente che agrochimica mal digerisce la strategia Farm to Fork [5] , la politica alimentare di punta dell’UE, che punta al 25% di terreni agricoli coltivati ​​biologicamente entro il 2030. Con l’Italia che è appena salita al 16% della SAU, e con regioni come Calabria, Puglia e Sicilia che hanno già raggiunto l’obiettivo europeo [6]. Ben oltre la media UE del 2018 (8%) e immediatamente dietro Austria (col 25,3% della superficie agricola totale), Estonia (22,3%) e Svezia (20,4%).

Le pressioni contro il Green Deal

La situazione ucraina sta diventando sempre di più la scusa per posticipare strategie per l’agricoltura sostenibile [7] o la decarbonizzazione o contro la deforestazione [8]. Al tempo stesso spingendo per l’introduzione nel nostro mercato beni geneticamente modificati [9] . O con limiti per i pesticidi meno stringenti rispetto a quelli europei [10] . O frutto di produzioni agricole non sostenibili. Come l’olio di palma che l’industria vorrebbe tornasse ad essere un sostituto dello scarseggiante olio di girasole ucraino nonostante l’Indonesia ne abbia bloccato l’export [11].

Come sostenuto dal Vice-presidente della Commissione europea Franz Timmermans [12] , «i problemi successivi all’invasione [dell’Ucraina] da parte della Russia sono legati al funzionamento dei mercati globali del grano e del mais. È un problema logistico e finanziario. Non è un problema di disponibilità di cibo». Almeno in Europa.

Il rischio ecologico legato al conflitto

Piuttosto, tra le conseguenze dirette del conflitto, oltre al problema umanitario l’Europa dovrebbe preoccuparti dell’enorme rischio ecologico [13] . Contaminazioni che potrebbero gravare a lungo sulle popolazioni ucraine, moldave, bielorusse, russe. Nonché sulla tutela della biodiversità [14].

Dalla diffusione di metalli pesanti e gas tossici nell’aria, nei corsi d’acqua e nel terreno. All’inquinamento delle acque interne. Dovuto alla distruzione di edifici, con dispersione di polvere di cemento quando non addirittura di eternit. O all’interruzione di attività estrattive o di gestione di rifiuti pericolosi.

Per non parlare del rischio nucleare legato alle centrali di Chernobyl e Zaporizhzhya, costantemente monitorati dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica [15] .


[1] «Bio schadet dem Klima und fördert den Landverbrauch», in NZZ magazine del 7 maggio 2022

[2] Relazione su un piano d’azione dell’UE per l’agricoltura biologica (2021/2239(INI)), documento della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, pubblicato l’11 aprile 2022

[3] Syngenta shareholders accept ChemChina offer, 5 maggio 2017

[4] Syngenta e ChemChina non mollano su Verisem, in OmniTrattore del 13 gennaio 2022

[5] Farm to Fork strategy, European Commission

[6] Agricoltura biologica, nella Ue la superficie coltivata a bio è aumentata del 46% dal 2012, in Sinab del 29 gennaio 2021

[7] L’UE e la sicurezza alimentare globale: né ingigantire, né minimizzare!, comunicato stampa di Copa-Cogeca del 5 maggio 2022

[8] Climate Change 2022: Mitigation of Climate Change, report Panel on Climate Change (IPCC) del 4 aprile 2022

[9] Con la scusa della guerra, riecco gli OGM, pubblicato da Gruppi Ricerca Ecologica il 20 marzo 2022

[10] La guerra in Ucraina minaccia (anche) la sicurezza alimentare, pubblicato da Gruppi Ricerca Ecologica il 12 marzo 2022

[11] Indonesia palm oil export ban: Functional ingredient suppliers expecting higher working capital, longer lead time, articolo di Tingmin Koe pubblicato il 9 maggio 2022 su NutraIngredients-Asia

[12] https://twitter.com/TimmermansEU/status/1519635290700361728

[13] Russia’s War in Ukraine Could Have Environmental Impact That Lasts Decades, articolo di Nidhi Subbaraman sul Wall Street Journal del 24 aprile 2022

[14] 44% of the most valuable natural areas of Ukraine are covered by war, Ukranian Nature Conservation Group

[15] Update 74 – IAEA Director General Statement on Situation in Ukraine, 6 maggio 2022

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